Queste storie sono nate esattamente al principio di questa pandemia quando i bambini erano a casa perché le scuole erano chiuse e i loro genitori a lavoro. I telegiornali davano solo brutte notizie e loro erano sempre più spaventati. Così ho escogitato qualcosa che li distraesse e ho chiesto loro di inventare delle storie, a patto che fossero tutte a lieto fine, come speravamo anche per questo brutto e incurabile virus. Quel poco che mi ricordavo di psicologia ha funzionato. Ed eccoci qui, adesso vi raccontiamo come abbiamo trascorso il lockdown. Abbiamo inventato: – Cosetta, la sorella terribile del re che voleva gestirgli la vita, era gelosa nei confronti della moglie di suo fratello e per una promessa fatta, si ritrova in un mare di guai. – Carolan, una bambina sfortunata messa in orfanotrofio e costretta a fuggire da esso perché maltrattata. Si ritrova in un grande castello (dopo un lungo vagare in un bosco), a risolvere un maleficio fatto da una strega, ma dove trova anche amore e persone buone. – Una famiglia di fate che si nasconde tra gli uomini perché in giro c’è una ladra che ruba le fate per impossessarsi dei loro poteri e Isabel riesce involontariamente a trovarla e a sconfiggerla liberando le sue amiche fate. – Un uomo tirchio che vieta alla famiglia di festeggiare il Natale per una sua delusione avuta da bambino. Durante la Vigilia di Natale fa un viaggio incredibile che gli farà cambiare idea e aiutare il prossimo.